Campagna Lupia, Lugo e Lova

Si parte dalla zona più ad ovest del paese e all’incrocio della Strada Provinciale 13, in direzione opposta al centro cittadino, si nota sulla destra il Casello 8, costruzione tipica lungo la linea ferroviaria Adria-Venezia nata per ospitare gli uffici delle ferrovie e come sala d’attesa per la Vacca mora, ovvero il trenino che percorre più volte al giorno la tratta, offrendo apposite carrozze per il trasporto di biciclette.
Proseguendo attraverso il centro storico di Campagna Lupia si vede la Chiesa di San Pietro Apostolo, anticamente cappella di Lova, il cui aspetto attuale è frutto di un rimaneggiamento Settecentesco.
Sulla sinistra di via della Repubblica, si scorge Villa Colonda Marchesini, edificio del 1572 che attualmente ospita la sede municipale.
Svoltando in direzione di Lugo, si incontra la duecentesca Chiesa di Santa Maria di Lugo (XI sec.). Si tratta di una costruzione tipicamente romanica con aula rettangolare e torre campanaria, a cui nel 1468 viene aggiunta una piccola cappella sul lato est. All’interno oltre alle tracce affreschi originari si trova un piccolo Museo Archeologico ospitante i reperti rinvenuti nell’area.
Più a nord, a Lughetto, troviamo la Chiesa di San Gregorio Magno e Tommaso Apostolo, che, consacrata nel 1563, custodisce una Madonna lignea del XVI sec.
Tornando verso Lova, costeggiando il tratto acqueo del Taglio Nuovissimo, si incrociano la bellissima Chiesa di Santa Giustina risalente al 1600 ed il Museo Etnografico.
Una visita all’Idrovora, costruita intorno al 1800, permetterà di conoscere l’evoluzione tecnologica degli impianti.
Lasciati ispirare
Nel febbraio 1893, nei pressi di Lova, durante i lavori di sistemazione di un canale chiamato Scolo Vecchio Cornio venne rinvenuta una piroga della ragguardevole lunghezza di 6 metri, interamente scavata in un unico tronco di Quercia. L’imbarcazione, datata all’XI secolo d.c., presenta già alcuni di caratteri tipici delle imbarcazioni lagunari, come la poppa sensibilmente rialzata.
Consiglio
Visita la Chiesa di Santa Maria di Lugo. Dal 1995 è sede di un piccolo Museo Archeologico che raccoglie i reperti preromani e romani rinvenuti nell’area.
I saggi di scavo nei dintorni della chiesa hanno infatti rivelato la presenza di un santuario, ascrivibile ad un arco cronologico compreso tra il II sec. a.C. e il I sec. d.C. Il sito di Lova – noto sin dalla fine del secolo scorso per una serie di ritrovamenti occasionali – era balzato al centro dell’attenzione alla fine degli Anni Ottanta, a seguito del ritrovamento di una novantina di bronzetti votivi (figure maschili nude con le braccia aperte e gambe divaricate, oltre a figure di cavallini e cavalieri).
Nel 2008, gli scavi effettuati dall’Università di Padova hanno portato alla luce ulteriori reperti: monete, ceramiche, scheletri e frammenti di decorazioni architettoniche fittili (acroteri a foglie d’acanto o a palmette; antefisse con volto di satiro o di gorgone) che ornavano i tetti degli edifici pertinenti al santuario.
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