Carciofo violetto di Sant’Erasmo

Il Carciofo violetto di Sant’Erasmo appartiene alla varietà del violetto livornese. Fonti storiche ne testimoniano la coltivazione a Venezia già dal ‘500, introdotto dalla comunità ebraica, caso unico nel Nord Est grazie al clima mite della laguna e ai suoi terreni argillosi, salini e ben drenati. Oltre che sull’omonima isola, detta “l’orto di Venezia” proprio per la sua vocazione agricola, il Carciofo violetto viene coltivato anche nelle vicine isole di Mazzorbo e Vignole e in alcune aree della gronda lagunare come Lio Piccolo. La raccolta inizia ad aprile con le così dette castraùre, i primi teneri germogli, e termina a giugno con le ultime produzioni. La raccolta viene completamente effettuata a mano, i capolini vengono depositati in cassette e tagliati con un gambo di circa 15 cm, lasciando 2-3 foglie.
Aspetto e sapore
Il Carciofo violetto di Sant’Erasmo è di taglia media e forma affusolata, carnoso, spinoso, che si contraddistingue per le foglie di colore viola intenso. Il suo sapore, di per sé amarognolo, viene esaltato dalla salsedine dei terreni in cui viene coltivato.
In cucina e in tavola
Il Carciofo violetto di Sant’Erasmo è molto versatile, prestandosi ad essere rosolato, fritto, marinato o anche consumato crudo, condito con un filo d’olio. Nelle osterie si trova tra i classici cicheti lessato e condito con aglio, prezzemolo, pepe e olio.
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