Le opere di difesa veneziane tra XV e XVII secolo

22 gennaio 2016

Il Consiglio direttivo della Commissione nazionale Unesco sceglie “Le opere di difesa veneziane tra il XV e il XVII sec.” come candidatura italiana alla World Heritage List.

Via libera del Consiglio direttivo della Commissione nazionale Unesco al riconoscimento de “Le opere di difesa veneziane tra il XV e il XVII sec.” come patrimonio dell’umanità. Il Consiglio direttivo ha preferito infatti la candidatura delle fortificazioni della Serenissima, frutto di un lavoro approfondito e partecipato, alla proposta di Ivrea, che nell’ultimo anno ha deciso di scendere in campo come città di Olivetti.

Ora “Le opere di difesa veneziane tra il XV ed il XVII secolo” - un viaggio di oltre mille chilometri nell’architettura e nella storia che inizia alle pendici delle Prealpi lombarde e finisce lungo le coste montenegrine dell’Adriatico – saranno presentate a Parigi entro il 1° febbraio, giorno in cui si riunirà il consiglio direttivo dell’Unesco. Da quel giorno inizieranno i 18 mesi entro cui l’assemblea internazionale deciderà il vincitore dell’ambito riconoscimento. Il via libera da parte dell’assemblea nazionale era l’ultimo tassello di un mosaico istituzionale costruito a partire dal 2007 che ha riunito attorno allo stesso tavolo gli undici siti e le tre nazioni che compongono la candidatura: Bergamo (capofila), Palmanova, Peschiera del Garda e Venezia, Sebenico, Hvar, Zadar e Curzola, Cattaro (Croazia), Castel Nuovo e Dulcigno (Montenegro).

«Grande soddisfazione per un risultato di squadra. Una partita giocata molto bene a livello locale, in primis dal Comune di Bergamo, e nazionale da parlamentari e ministeri, tra in quali il mio» commenta Maurizio Martina, ministro alla Politiche Agricole «Un progetto di natura transnazionale e di grande rilevanza storico artistica che ha le carte in regola per imporsi anche in sede internazionale a Parigi». Il punto di forza della candidatura risiede infatti nel non riguardare uno specifico luogo ma un “luogo ideale”, concepito dalla Repubblica di Venezia, il più longevo stato europeo dopo l'Impero Romano, consistente nella traduzione fisica dell'idea di continuità e integrità dello Stato, tipica del Rinascimento. Tale idea si materializza in un sistema difensivo immediatamente riconoscibile costituito da una pluralità di luoghi fisici insistenti su un territorio d'Europa così vasto, da esser oggi interessato da tre stati diversi. La candidatura costituisce senza dubbio un ulteriore riconoscimento di valore per Venezia, sito già iscritto nella World Heritage List dell'UNESCO nel 1987 e, in particolare di alcune opere difensive quali Arsenale, Forte di Sant'Andrea, Ottagono Alberoni e Ottagono Poveglia. Si tratta di una grande opportunità per queste architetture già da tempo al centro dell'interesse delle istituzioni per le loro possibilità di valorizzazione.

Per approfondimenti: Candidatura "Le opere di difesa veneziane tra il XV ed il XVII secolo"